UCCIDERE GLI INNOCENTI E' SEMPRE SBAGLIATO, NON IMPORTA SE SONO CHINGHIALI O UOMINI
Vorrei cogliere l'occasione della aberrante, sommamente ingiusta e folle uccisione della famiglia di chinghiali (una mamma ed i suoi cuccioli) per parlare di come dovrebbe essere improntata una giusta convivenza tra animali umani ed animali non umani.
Faccio prima una piccola premessa per chi non fosse a conoscenza dei fatti: a Roma le forze dell'ordine hanno prima catturato sparando proiettili con sonnifero e poi barbaramente ucciso una famigliola di cinghiali perchè ritenuti troppo 'invadenti'. I cinghiali in effetti si facevano vedere spesso in città ma perchè residenti della zona li nutrivano spesso ed avevano stretto con loro un legame. Secondo regione e comune ed il loro protocollo d'intesa tuttavia gli animali che entrando nelle città possano rappresentare un pericolo devono essere catturati per poi essere uccisi o trasferiti in aree naturali disponibili ad accogliergli. E si badi bene che le due soluzioni sono state poste sullo stesso piano, disconoscendo cosi il diritto alla vita di quesgi esseri viventi. Inoltre anche dopo la firma del protocollo non era stata individuata o proposta alcuna area naturale per la loro liberazione.
Ora il punto di partenza per la giusta relazione animale uomo e tutti gli altri animali non umani è una e semplice : non fare distinzione di specie. Per tutti devono valere le stesse regole. In caso contrario avremmo quello che si chiama SPECISMO: discriminare disconoscendone i diritti ed il pieno valore agli animali non umani. La stessa cosa che avviene per il razzismo, sopratutto nel secolo passato dove per le leggi alcune razze erano considerati inferiori nei diritti e nella qualità.
Ritornando alle regole di convivenza, quindi se un animale, di propria volontà dovesse lasciare il proprio habitat per attaccare altri individui o proprietà umane può e deve essere fermato anche con la forza.
Ma se è l'uomo ad entrare nell'habitat dell'animale o se è lui ad invitarlo a casa propria come nel caso dei cinghiali o più semplicemente l'animale non rappresenta in nessun modo una minaccia per l'uomo e le sue proprietà nulla può essere fatto in danno all'animale.
In sintesi, le regole della convivenza civile che esistono tra gli uomini devono essere applicate anche nei rapporti tra animali.
Ovviamente viste le differenze comunicative, le difficoltà da entrambi le parti di interpretare i segnali, i fraintendimenti saranno inevitabili. Faccio in banale esempio: mi avvicino incuriosito ad un gallo pensando di non rappresentare un pericolo o un fastidio ma questi mi vede come una minaccia e mi attacca per scacciarmi. Ma a parte questi piccoli incidenti di percorso che nella quasi totalità dei casi non portano a gravi conseguenze poiché gli animali sanno come farsi valere senza ferire l'altro una felice convivenza tra tutti gli animali, umani compresi, è possibile ed anzi naturale.
Per improntarla al meglio è necessaria educazione ecologica universale che insegni come comportarsi nella maniera giusta di fronte ad un qualsiasi animale. Il principio base è quello del rispetto e della non interferenza. Ogni essere vivente di base deve vivere la propria vita senza che altri lo privi della sua libertà. Ovviamente nel mondo tutte le creature sono interconnesse ed è qui che entrano in gioco le regole di convivenza il più possibile pacifica e rispettosa.
Per completare il discorso cito anche il rapporto con l'altra categoria di animali, quella ddi predatori. Qui la convivenza è più difficile perché gli animali carnivori per sopravvivere devono cacciare altri animali, quindi in linea teorica noi compresi. Ma bisogna dire che nella pratica l'attacco di altri animali ad esseri umani è davvero raro e spesso frutto di quelle incompresioni sopra citate o peggio ancora a vere e proprio legittime difese da parte dell'animale.
Tanto che il reale problema del rapporto uomo - altri predatori sta ormai negli attacchi agli animali degli allevatori, generalmente quelli portati al pascolo.
A tal senso cito l'iniziativa
LifestockProtect", un progetto europeo su larga scala che viene sviluppato in Baviera, Austria e Alto Adige e, in Italia, è coordinato da Eurac Research che ha l'obiettivo di educare gli allevatori a proteggere le mandrie dagli animali selvatici predatori, su tutti il lupo.
Perchè la soluzione migliore non è mai uccidere, solo in caso di legittima difesa da un pericolo concreto ed attuale può giustificarlo, la soluzione è seguire le regole del buon senso.
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